1979: L’assassinio di Mino Pecorelli scuote l’Italia (e la rivelazione che venne insabbiata per anni!)

Nel 1979 il giornalista Mino Pecorelli viene assassinato a Roma. Le sue inchieste scomode e una verità mai del tutto chiarita. Scopri la rivelazione che rimase nascosta per decenni.

A cura di Paolo Privitera
18 giugno 2025 16:00
1979: L’assassinio di Mino Pecorelli scuote l’Italia (e la rivelazione che venne insabbiata per anni!) -
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Un giornalista scomodo in un’Italia piena di ombre

Nel cuore degli anni ’70, segnati da intrighi politici, misteri irrisolti e violenza diffusa, la figura di Mino Pecorelli emergeva come una delle più temute e controverse. Giornalista d’inchiesta e direttore del periodico OP (Osservatore Politico), Pecorelli era noto per le sue rivelazioni taglienti sui retroscena del potere, spesso con informazioni che nessun altro osava pubblicare.

Il 20 marzo 1979: un omicidio che gela il Paese

In una Roma scossa da tensioni politiche e sociali, Mino Pecorelli viene assassinato a colpi di pistola nei pressi della sede della sua redazione. Il suo omicidio scioccò l’opinione pubblica e aprì scenari inquietanti su una fitta rete di connessioni tra politica, servizi segreti e criminalità.

Un caso ancora pieno di zone d’ombra

L’inchiesta sulla sua morte si trasformò in un labirinto di ipotesi, depistaggi e silenzi. In molti videro un collegamento con le sue inchieste scottanti su Aldo Moro, la massoneria, e i rapporti tra Stato e mafia. Nonostante anni di indagini, la verità ufficiale resta ancora oggi piena di lacune.

La rivelazione insabbiata per anni!

Sapevi che Pecorelli aveva pronto un articolo esplosivo da pubblicare pochi giorni dopo il suo omicidio? Si dice che contenesse dettagli inediti su figure politiche ai vertici dello Stato, ma il documento scomparve misteriosamente dalla redazione subito dopo la sua morte. Un dettaglio che alimenta ancora oggi le teorie del complotto attorno alla sua tragica fine. 

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