Quando la protesta del 1960 finì nel sangue a Reggio Emilia (e una canzone ha tenuto vivo il ricordo!)
Nel 1960, la polizia aprì il fuoco sui manifestanti a Reggio Emilia, uccidendo 5 persone. Scopri la storia di questa strage e la canzone che ha reso immortale il loro sacrificio.

Era il 7 luglio 1960, quando a Reggio Emilia una protesta sindacale si trasformò in uno degli eventi più drammatici della storia italiana: la polizia sparò sui manifestanti, causando 5 morti e decine di feriti. Un episodio che ancora oggi riecheggia nella memoria collettiva.
Le tensioni sociali e politiche dell’epoca
L’Italia del 1960 era un paese in fermento: la tensione tra operai, sindacati e governo era alle stelle. I lavoratori scesero in piazza per protestare contro il governo Tambroni, sostenuto dall’MSI, un partito neofascista. Le manifestazioni si accesero in diverse città, ma a Reggio Emilia accadde l’impensabile.
La repressione e il fuoco sui manifestanti
Quella che doveva essere una protesta pacifica si trasformò in un bagno di sangue: la polizia, nel tentativo di disperdere la folla, aprì il fuoco. Cinque manifestanti rimasero uccisi: Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli. Tutti operai, tutti inermi.
L’indignazione nazionale e il ricordo eterno
La strage di Reggio Emilia scosse profondamente l’opinione pubblica italiana. Le immagini dei caduti fecero il giro del Paese, alimentando un’ondata di indignazione e mobilitazione. La loro memoria venne onorata in molti modi, ma uno dei più potenti arrivò dalla musica…
La canzone che non ricordi
Sapevi che la strage di Reggio Emilia ispirò una delle canzoni politiche più celebri della storia italiana? Il brano ‘Per i morti di Reggio Emilia’, scritta da Fausto Amodei, divenne un inno della resistenza operaia, tramandando il ricordo di quei cinque lavoratori uccisi per aver difeso i loro diritti.