Quando da piccoli ci si lavava nel catino: il ricordo più tenero delle nostre case di un tempo

Il catino per il bagnetto: un rito semplice e affettuoso che ha segnato l’infanzia di intere generazioni italiane. Un ricordo che scalda il cuore.

12 dicembre 2025 13:35
Quando da piccoli ci si lavava nel catino: il ricordo più tenero delle nostre case di un tempo -
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Il bagnetto semplice di un tempo

Chi è cresciuto tra gli anni ’60, ’70, ’80 e anche nei primi ’90 lo ricorda benissimo: niente vasche moderne, doccette multifunzione o prodotti sofisticati. Il bagnetto si faceva in un semplice catino, spesso appoggiato nel lavandino della cucina o della lavanderia. Bastava un po’ d’acqua tiepida, una saponetta profumata e le mani sicure della mamma o della nonna.
Era un momento di cura, di gioco, di risate. Un rito che oggi può sembrare antico, ma che allora rappresentava uno dei gesti più dolci e quotidiani della famiglia.

La casa che profumava di bucato e semplicità

Non bisogna dimenticare che molte case dell’epoca non avevano ancora un bagno come lo intendiamo oggi. Per questo il catino diventava un alleato prezioso: leggero, pratico, sempre pronto all’uso.
Il bagnetto fatto così aveva un fascino unico: l’acqua che si scaldava sul fornello, gli asciugamani stesi vicino per non far raffreddare il bambino, il profumo di latte e borotalco che riempiva la stanza. Erano altri tempi, certo, ma pieni di un’umanità semplice e autentica, che oggi fa commuovere chi guarda quelle foto ingiallite dal tempo.

Un ricordo che scalda il cuore ancora oggi

Rivedere queste immagini porta con sé una tenerezza difficile da spiegare: le cucine con i mobili in formica, i pavimenti a scacchi, le tende leggere che filtravano la luce, e quel catino che diventava il centro del mondo per quei pochi minuti di bagnetto.
Oggi le case sono diverse, i prodotti sono cambiati, eppure quel ricordo resta nitido in chi lo ha vissuto davvero. Perché è proprio nei gesti semplici che si nascondono i momenti più belli, quelli che continuano a farci sorridere anche dopo tanti anni.

Curiosità: il catino era usato in tutta Italia, ma con nomi diversi

Un dettaglio sorprendente – e davvero reale – è che questo oggetto così comune aveva nomi diversi da regione a regione. Al Nord molti lo chiamavano “bacinella”, in centro Italia spesso era la “conca”, mentre in alcune zone del Sud era noto come “u’ tianu” o “a’ catinetta”, soprattutto quando usata per i neonati.
Pur cambiando il nome, l’uso era lo stesso: un piccolo contenitore che diventava una vasca in miniatura, simbolo universale dell’infanzia italiana di quegli anni.

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