Il traforo del Monte Bianco nel 1965: un collegamento che ha cambiato tutto
Nel 1965 il Monte Bianco viene collegato alla Francia con un traforo stradale rivoluzionario. Scopri come questa opera ha cambiato la mobilità europea.

Nel 1965, l’Europa visse un momento storico con l’inaugurazione del traforo del Monte Bianco, un’opera ingegneristica straordinaria che collegò per la prima volta Italia e Francia attraverso il massiccio montuoso più alto d’Europa. Questo traforo stradale di 11,6 km segnò una svolta nella mobilità internazionale, accorciando le distanze e favorendo il commercio e il turismo.
Un’impresa straordinaria
La costruzione del traforo richiese quasi otto anni di lavori e coinvolse centinaia di operai e ingegneri. Affrontare le sfide tecniche e climatiche del Monte Bianco fu una prova di grande ingegno e determinazione. Al momento della sua apertura, il traforo era il più lungo del mondo, un primato che sottolineava l’ambizione e la visione del progetto.
Un ponte tra culture
Questo collegamento stradale non fu solo un’opera infrastrutturale, ma anche un simbolo di unità e cooperazione tra due nazioni. Il traforo facilitò lo scambio culturale e commerciale tra Italia e Francia, rafforzando i legami storici tra i due paesi.
L’impatto economico e sociale
L’apertura del traforo del Monte Bianco trasformò il trasporto in Europa. Consentì una rapida connessione tra il nord e il sud del continente, favorendo l’industria, il commercio e il turismo. Località come Courmayeur e Chamonix beneficiarono enormemente dall’aumento dei visitatori.
Una curiosità che non sapevi sul traforo del Monte Bianco
Forse non tutti sanno che, durante la costruzione del traforo, fu necessario creare un sistema di ventilazione pionieristico per garantire la sicurezza dei lavoratori e dei futuri automobilisti. Questo sistema divenne un modello per molte altre gallerie stradali nel mondo, dimostrando l’innovazione e l’avanguardia del progetto. Ancora oggi, il traforo del Monte Bianco rappresenta un capolavoro di ingegneria e un simbolo di progresso.