Il dettaglio che ha legato il golpe di Pinochet all’Italia del 1973

Nel 1973, il golpe di Pinochet in Cile sconvolse il mondo e influenzò profondamente i movimenti di sinistra italiani. Scopri la curiosità che ha connesso l’Italia a questo evento storico.

A cura di Paolo Privitera
23 febbraio 2025 16:00
Il dettaglio che ha legato il golpe di Pinochet all’Italia del 1973 -
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L’11 settembre 1973, il generale Augusto Pinochet guidò un colpo di Stato militare a Santiago del Cile, rovesciando il governo democratico di Salvador Allende. Questo evento drammatico segnò profondamente l’opinione pubblica internazionale, e in Italia, in particolare, trovò una forte eco tra i movimenti di sinistra e le organizzazioni studentesche.

La reazione dell’Italia

In Italia, il golpe cileno generò un’ondata di proteste e manifestazioni di solidarietà. I movimenti di sinistra, già attivi nella lotta per i diritti sociali e contro le dittature, si mobilitarono immediatamente. Le piazze italiane si riempirono di bandiere rosse e slogan in difesa della democrazia e contro il regime militare di Pinochet.

L’impatto sui movimenti di sinistra

Per i movimenti di sinistra italiani, il golpe rappresentò un simbolo della lotta contro l’oppressione. Molti giovani attivisti si sentirono chiamati a sostenere la causa cilena, organizzando raccolte fondi, eventi culturali e incontri per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla situazione in Cile.

La politica italiana e il golpe

Il golpe di Pinochet ebbe ripercussioni anche a livello politico. Il Partito Comunista Italiano (PCI) e altre forze progressiste utilizzarono l’evento per sottolineare l’importanza della democrazia e dei diritti umani, aumentando la pressione sul governo per assumere una posizione chiara contro le dittature.

Curiosità: la canzone simbolo

Forse non tutti sanno che, in Italia, il golpe ispirò artisti e musicisti. La canzone "El pueblo unido jamás será vencido", originariamente cilena, divenne un inno delle manifestazioni italiane, rafforzando il legame emotivo e culturale tra i due Paesi. Questo brano, tradotto e reinterpretato, accompagnò le proteste, trasformandosi in un simbolo di resistenza universale.

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