Non è mai troppo tardi: un programma del 1960 che ha cambiato l’Italia
Nel 1960, il programma di Alberto Manzi, "Non è mai troppo tardi", ha rivoluzionato l’alfabetizzazione in Italia. Scopri un dettaglio emozionante su questa trasmissione storica.

Nel 1960, l’Italia visse una piccola rivoluzione culturale grazie a "Non è mai troppo tardi", il programma televisivo condotto da Alberto Manzi. Ideato per combattere l’analfabetismo, questo progetto educativo riuscì a trasformare la vita di milioni di italiani, dimostrando il potenziale della televisione come strumento di istruzione.
Il contesto dell’epoca
All’inizio degli anni ’60, una parte significativa della popolazione italiana era ancora analfabeta, soprattutto nelle aree rurali e nel Sud del paese. "Non è mai troppo tardi" nacque per rispondere a questa emergenza, portando l’alfabetizzazione direttamente nelle case attraverso il piccolo schermo.
Come funzionava il programma
Ogni puntata vedeva Alberto Manzi, maestro carismatico e appassionato, spiegare concetti di base di lettura e scrittura utilizzando una lavagna e un linguaggio semplice. Gli spettatori, muniti di carta e penna, potevano seguire le lezioni da casa, imparando in modo accessibile e coinvolgente.
L’impatto sulla società italiana
Grazie a "Non è mai troppo tardi", oltre un milione di italiani conseguirono il certificato di scuola elementare. Questo risultato straordinario contribuì a migliorare la qualità della vita e ad aprire nuove opportunità per molte persone, riducendo il divario culturale e sociale nel paese.
Una curiosità emozionante su Alberto Manzi
Forse non tutti sanno che Alberto Manzi, oltre a essere un insegnante eccezionale, era anche uno scrittore. Il suo romanzo "Orzowei", pubblicato nel 1955, divenne un grande successo e fu adattato in una serie televisiva. Questa doppia anima di educatore e narratore arricchì il suo approccio didattico, rendendo ogni lezione di "Non è mai troppo tardi" un momento unico e coinvolgente.