Quello che non ricordi sulla nevicata del ’66 che paralizzò il settentrione
Nel 1966, una straordinaria nevicata paralizzò l’Italia settentrionale. Scopri il dettaglio che ha trasformato questo evento in un momento storico

L’inverno del 1966 resterà per sempre impresso nella memoria collettiva degli italiani. Una nevicata eccezionale colpì il Nord Italia, paralizzando città, paesi e infrastrutture. Questo evento straordinario rappresentò una sfida per milioni di persone, ma anche un’occasione di solidarietà e resilienza.
L’impatto sulle città
La nevicata portò accumuli di neve senza precedenti, con molte città sommerse sotto metri di coltre bianca. Milano, Torino e Bologna furono tra le più colpite, con trasporti bloccati e scuole chiuse. Le strade si trasformarono in sentieri innevati, e i cittadini dovettero adattarsi a un ritmo di vita completamente diverso.
La solidarietà tra le persone
In un’epoca senza la tecnologia moderna, l’emergenza spinse le comunità a unirsi per affrontare le difficoltà. I vicini si aiutavano a spalare la neve, condividendo generi di prima necessità e offrendo supporto a chi ne aveva più bisogno. Questo spirito di collaborazione rimane uno dei ricordi più vivi di quell’inverno straordinario.
Le immagini che hanno fatto storia
Le foto e i video dell’epoca immortalano scene surreali: tram sommersi dalla neve, automobili irriconoscibili e bambini che giocano spensierati in un paesaggio quasi fiabesco. Queste immagini sono diventate simboli di un’Italia che affrontava con coraggio le avversità.
Curiosità: la nevicata più intensa del secolo
Forse non tutti sanno che la nevicata del 1966 detiene ancora il record per gli accumuli di neve più alti registrati in alcune zone dell’Italia settentrionale. In alcune aree montane, si raggiunsero fino a 3 metri di neve, un fenomeno che non si è più ripetuto con la stessa intensità. Questo dettaglio rende la grande nevicata un evento unico nella storia climatica del Paese.