La cassa giocattolo: quando giocare significava immaginare
La cassa giocattolo degli anni '60 e '70, un oggetto semplice che regalava pomeriggi interi di fantasia e amicizia. Scopri il suo fascino senza tempo.

💰 "Due lire e cinquanta, grazie!"
C'erano giochi che non avevano bisogno di schermi, batterie o connessione. Bastava un po' di fantasia e una cassa giocattolo come quella della foto per sentirsi subito grandi.
😉 Il negozio più bello era in cameretta
Ogni pomeriggio diventava una piccola avventura commerciale. C'era chi faceva il cliente, chi il negoziante, chi il cassiere. Le monetine di plastica diventavano tesori, e ogni tasto della cassa produceva un suono magico. Premere il pulsante giusto, aprire il cassetto e dare il resto: tutto sembrava vero.
💲 Un gioco semplice, ma ricchissimo
La cassa giocattolo era spesso fatta di plastica arancione e marrone, con tasti bianchi numerati e una finta ricevuta che usciva a lato. Alcuni modelli avevano monete metalliche finte, altri solo plastica. Ma il divertimento era lo stesso: interpretare la realtà con occhi da bambini.
Era il nostro modo per imitare mamma e papà, per provare il mondo dei grandi... restando nel nostro universo fatto di sogni.
🔎 Curiosità: lo sapevi che...?
Le prime casse giocattolo in plastica colorata furono prodotte in Italia già alla fine degli anni '60, ma conobbero il vero boom tra gli anni '70 e '80. Alcuni esemplari oggi sono ricercatissimi dai collezionisti di giocattoli vintage.