"Un albero di trenta piani": il futuro secondo Celentano

"Un albero di trenta piani" di Adriano Celentano, tra sogni, cemento e vita di quartiere. Il futuro visto dagli anni '70 con cuore e ironia.

A cura di Paolo Privitera
18 aprile 2025 06:20
"Un albero di trenta piani": il futuro secondo Celentano -
Condividi

🌆 Quando sognavamo il futuro... mentre vivevamo il presente

"Un albero di trenta piani" non era solo una canzone. Era una visione ironica e profonda di un’Italia che cambiava, che si rincorreva nel progresso, tra palazzi che salivano al cielo e famiglie che cercavano il loro spazio tra le mura nuove dei condomini.

👨‍👩‍👧‍👦 Il condominio come mondo

Erano gli anni ‘70. I palazzi si moltiplicavano, crescevano come alberi in cemento armato, e dentro quei trenta piani si costruiva una nuova identità urbana. Le scale profumavano di ragù la domenica, si sentivano le radio dalle finestre aperte, e i bambini si rincorrevano tra i garage e le bici senza catena.

Era un mondo in cui ci si conosceva di pianerottolo in pianerottolo, dove la socialità passava dalle porte aperte, dai saluti con la spesa in mano, dai pranzi condivisi nei cortili.

🎶 Celentano: voce del cambiamento

Adriano Celentano, con questa canzone, ci parlava del progresso con ironia e intelligenza. Cantava l’ascesa di un Paese che voleva migliorarsi, ma che spesso perdeva di vista la semplicità e i valori del quotidiano.

Un albero di trenta piani era una metafora urbanistica, ma anche umana: più si saliva, più si rischiava di perdere il contatto con le radici.

🔹 Curiosità: lo sapevi che...?

La canzone fu pubblicata nel 1972 all'interno dell'album Nostalrock, uno dei lavori più originali di Celentano. Il brano mescola prosa e canto, anticipando quel suo stile teatrale e riflessivo che lo avrebbe reso unico.

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Quelli degli anni 60 70 sui social