Anni 60: il trucco alla Mina che fece litigare madri e figlie (e svuotare i negozi di rossetti rossi!)
Negli anni '60, le ragazze italiane scoprono il make-up ispirato a Mina: ombretto azzurro, matita nera e rossetto rosso diventano simbolo di ribellione... e discussione!

Una rivoluzione che parte dallo specchio
L’Italia degli anni ’60 era in pieno fermento: cambiavano le mode, la musica, la società. Ma c’era anche una rivoluzione silenziosa, tutta al femminile, che si consumava davanti allo specchio di casa. Le ragazze iniziavano a truccarsi come le dive del tempo, su tutte una: Mina.
Con il suo sguardo magnetico, le ciglia lunghissime, l’ombretto azzurro acceso e il rossetto rosso fuoco, Mina non era solo una cantante: era un’icona di stile.
Il trucco che divideva le generazioni
Le adolescenti correvano a comprare la matita nera per marcarsi gli occhi, gli ombretti sgargianti e i rossetti vivaci. Ma per molte madri, quell’immagine era troppo audace, troppo diversa dal bon ton degli anni ’50. Si accendevano discussioni in famiglia, con le figlie che volevano imitare Mina e le mamme che cercavano di impedirlo.
Tuttavia, il trucco diventò un mezzo di espressione personale, un modo per dire: "Ci siamo anche noi, e siamo diverse".
Un boom commerciale senza precedenti
I negozi di cosmetici videro un’impennata nella vendita di prodotti colorati, e molti marchi iniziarono a produrre linee pensate apposta per le teenager. Era nato il mercato della cosmetica giovane. Le pubblicità sui giornalini femminili spingevano palette con "il trucco della tua cantante preferita".
La curiosità che (forse) non ti aspetti!
Sapevi che una storica profumeria di Milano nel 1966 dovette chiudere per qualche giorno perché era finito il rossetto rosso numero 5, quello che Mina usava realmente? 💄 Le ragazze facevano la fila al mattino presto per accaparrarselo, e si dice che alcune se lo passassero tra amiche come fosse un oggetto sacro. Un piccolo dettaglio... che profumava di rivoluzione!