La rivoluzione nascosta: quando 'Specchio segreto' cambiò la TV italiana nel 1964

Nel 1964 debutta in TV "Specchio segreto" di Nanni Loy, il primo programma italiano di candid camera. Un format innovativo che rivoluzionò il modo di fare televisione.

A cura di Paolo Privitera
08 luglio 2025 16:00
La rivoluzione nascosta: quando 'Specchio segreto' cambiò la TV italiana nel 1964 -
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Un debutto che nessuno si aspettava

Nel 1964, la televisione italiana fu scossa dall'arrivo di un programma destinato a cambiare per sempre il linguaggio del piccolo schermo: "Specchio segreto", ideato da Nanni Loy, fu il primo esempio di candid camera in Italia. Il suo stile diretto e provocatorio portò il pubblico a riflettere sulla realtà quotidiana attraverso lo scherzo e l'imprevisto.

Un'idea rivoluzionaria per l'epoca

Fino a quel momento, la TV italiana era abituata a programmi educativi, commedie leggere e varietà musicali. Con "Specchio segreto", la realtà entrò finalmente in scena: persone comuni venivano filmate a loro insaputa mentre affrontavano situazioni surreali, talvolta scomode, pensate per rivelare reazioni spontanee.

Nanni Loy: il regista che osò rompere gli schemi

Già noto per il suo impegno nel cinema sociale, Nanni Loy portò in TV lo stesso spirito critico e ironico. Con "Specchio segreto", utilizzò la candid camera non solo per divertire, ma anche per stimolare riflessioni etiche e morali sul comportamento umano e sulle contraddizioni della società italiana del tempo.

Un impatto immediato sul pubblico

Il pubblico fu immediatamente catturato dalla freschezza del format. Le reazioni autentiche, le situazioni imprevedibili e la semplicità della messa in scena resero il programma un successo. Anche la critica ne riconobbe il valore, definendolo un esperimento coraggioso e necessario.

Una curiosità su "Specchio segreto"

Pochi sanno che una delle prime scene girate per il programma, in cui un uomo si fingeva cieco chiedendo indicazioni per attraversare la strada, fu in realtà inserita di nascosto all'interno di un altro show RAI per testare la reazione del pubblico. L'esperimento funzionò così bene che convinse i dirigenti a trasformare l'idea in un programma autonomo, dando così vita a un pezzo di storia della televisione italiana.

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