L’invenzione che ha cambiato per sempre le nostre tavole (e nessuno ci ha mai fatto caso!)
Nel 1973 iniziano a diffondersi le prime bottiglie in plastica (PET) per bibite. Un cambiamento silenzioso che ha rivoluzionato il nostro modo di bere (e vivere).

Il 1973 e l’inizio di una rivoluzione silenziosa
Nel 1973, in un periodo di grandi cambiamenti sociali e tecnologici, un oggetto apparentemente innocuo iniziò a comparire nei supermercati e nei frigoriferi: la bottiglia in plastica per le bibite. Nessuno immaginava che quella piccola innovazione avrebbe trasformato per sempre abitudini, mercati e perfino l’ambiente.
Dalla vetro alla plastica: un passaggio epocale
Fino a quel momento, le bibite venivano vendute principalmente in contenitori di vetro. Il passaggio al PET (polietilene tereftalato) segnò un cambio di paradigma: le bottiglie divennero più leggere, meno costose, più resistenti agli urti e facilmente trasportabili. Il PET offriva una nuova libertà sia ai produttori che ai consumatori.
Comodità, praticità… ma a quale prezzo?
La plastica fu accolta come una soluzione moderna e funzionale. Le famiglie potevano finalmente portare le bibite in gita, conservarle più a lungo e trasportarle senza timore di rotture. Ma nessuno, all’epoca, poteva prevedere l’impatto ambientale che quelle bottiglie avrebbero avuto nei decenni a venire.
Un cambiamento che coinvolse tutta l’industria
Colossi della produzione di bibite, come Coca-Cola e Pepsi, furono tra i primi a sperimentare e adottare le bottiglie in PET. Nel giro di pochi anni, il vetro fu gradualmente sostituito, e anche i piccoli produttori seguirono la tendenza. L’estetica delle bottiglie cambiò, i formati si moltiplicarono, e la plastica divenne la norma.
Una curiosità che pochi conoscono
Sapevi che le prime bottiglie in PET per bibite furono testate in Italia prima ancora che negli USA? Alcune aziende italiane, come Levissima e San Benedetto, sperimentarono contenitori plastici per l’acqua minerale già tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70, anticipando un trend globale. Un dettaglio storico poco noto che conferma come anche l’Italia abbia avuto un ruolo pionieristico in questa piccola, grande rivoluzione del quotidiano.