Mangiafuoco: la voce ribelle di Edoardo Bennato che ha acceso gli anni ‘80
“Mangiafuoco” di Edoardo Bennato: la fiaba rock che ha segnato un’epoca e fatto sognare intere generazioni tra musica e ribellione.

Edoardo Bennato: il cantastorie rock d’Italia
Negli anni ’70 e ’80, mentre la musica italiana si divideva tra melodie romantiche e cantautorato impegnato, Edoardo Bennato arrivò come una ventata di energia nuova. Con la sua armonica, la chitarra e testi ironici e pungenti, seppe mescolare fiabe e rock, creando un linguaggio unico.
Bennato non era solo un cantante: era un cantastorie moderno, capace di trasformare personaggi delle favole in metafore della società contemporanea.
“Mangiafuoco”: quando la fiaba diventa rock
Pubblicata nel 1977 all’interno dell’album Burattino senza fili, “Mangiafuoco” è uno dei brani più iconici di Bennato.
Il disco, ispirato alla storia di Pinocchio, rileggeva la fiaba in chiave moderna e ribelle, dando voce a personaggi come il Gatto e la Volpe, Lucignolo e, appunto, Mangiafuoco.
In questa canzone, Mangiafuoco non è solo il burattinaio della storia: diventa il simbolo del potere che muove i fili, delle regole imposte dall’alto, contro cui Bennato invita a ribellarsi.
Un sound inconfondibile: armonica, chitarra e grinta
“Mangiafuoco” è un brano che colpisce fin dalle prime note. L’armonica introduce un’atmosfera vivace e immediata, seguita da un ritmo incalzante di chitarra e batteria.
La voce graffiante e carismatica di Bennato racconta la storia con energia teatrale, quasi parlando direttamente all’ascoltatore. È musica che si vive più che si ascolta: una narrazione che invita a riflettere ma anche a ballare.
Il messaggio nascosto: oltre la favola
Sotto la veste di una fiaba, “Mangiafuoco” nasconde un messaggio universale: la critica al conformismo, all’autorità e al potere che manipola le persone come burattini.
Edoardo Bennato usa Pinocchio e il suo mondo per parlare di libertà individuale e della necessità di pensare con la propria testa. Un tema che, ancora oggi, resta attualissimo.
L’impatto culturale di “Burattino senza fili”
L’album che contiene “Mangiafuoco” è considerato uno dei più importanti della carriera di Bennato e del cantautorato italiano. Uscito nel 1977, ha segnato una svolta narrativa e musicale:
- Ha unito rock, blues e folk con testi da favola.
- Ha creato un filo conduttore unico nel panorama musicale italiano.
- Ha conquistato sia il pubblico giovane sia quello adulto, diventando un classico intramontabile.
La nostalgia che ci riporta bambini
Riascoltare oggi “Mangiafuoco” è come tornare indietro nel tempo. Per molti significa rivivere l’infanzia, ma con uno sguardo più maturo: si comprendono meglio le metafore, i doppi sensi e l’attualità di quei testi.
È una canzone che ci ricorda che la musica può raccontare storie semplici e profonde allo stesso tempo, capaci di parlare a generazioni diverse.