E salutala per me: la malinconia elegante di Raffaella Carrà che non smette di emozionare

“E salutala per me” di Raffaella Carrà: un addio gentile che ha segnato un’epoca e continua a toccare il cuore di chi l’ha vissuta.

27 ottobre 2025 06:05
E salutala per me: la malinconia elegante di Raffaella Carrà che non smette di emozionare -
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Una voce che sapeva dire addio con dolcezza

Ci sono canzoni che non passano mai di moda, e “E salutala per me” è una di quelle.
Nel panorama vivace degli anni Settanta, tra ritmi leggeri e brani da ballare, Raffaella Carrà seppe regalare un momento di pura emozione: una ballata che parlava di un amore finito, ma raccontato con grazia, dignità e quella malinconia elegante che solo lei sapeva trasmettere.
La sua voce, inconfondibile, non gridava la sofferenza: la sussurrava. Era un addio composto, pieno di sentimento, come si usava allora, quando i cuori si parlavano senza rabbia, ma con rimpianto e rispetto.

Le emozioni di un’epoca che non tornerà

Chi è cresciuto tra gli anni ’70, ’80 e ’90 ricorda bene le sere in cui le note della Carrà riempivano le case. Bastava un giradischi, una radio accesa o una cassetta registrata con cura.
C’erano le dediche in diretta su Radio Monte Carlo o Rai Stereo Notte, i 45 giri che saltavano dopo troppi ascolti, e quelle lacrime trattenute mentre si sognava di poter dire anche noi, con la stessa voce ferma: “E salutala per me”.
In quell’Italia che stava cambiando, la canzone divenne un inno alla malinconia discreta, quella che non cercava spettacolo, ma verità. Era la colonna sonora di una generazione che imparava a crescere, tra sogni, delusioni e primi addii.

Un addio che profuma di autenticità

Riascoltare oggi questo brano è come aprire un cassetto del tempo: esce fuori il profumo dei vinili, delle radio a transistor, delle lettere piegate quattro volte.
Ogni verso porta con sé la delicatezza di un tempo in cui i sentimenti si vivevano fino in fondo, senza paura di mostrarsi fragili.
Raffaella Carrà, conosciuta per la sua energia e il suo sorriso contagioso, in questo brano mostrò il lato più umano e vulnerabile, quello che la rese ancora più vera agli occhi del suo pubblico.
La sua interpretazione non era solo tecnica: era cuore puro, capace di far vibrare ogni parola di verità.

L’eredità di una canzone senza tempo

A distanza di decenni, “E salutala per me” resta un piccolo capolavoro di intensità e misura. È una canzone che parla di distacchi, ma anche di memoria, di sentimenti che resistono al tempo.
Per chi l’ha vissuta, significa ritrovare un frammento di sé, un ricordo che torna ogni volta che la musica parte. Per chi la scopre oggi, è una finestra aperta su un modo di amare e di soffrire più autentico, più umano.
Raffaella Carrà ci ha insegnato che anche nel dolore si può essere eleganti, che un addio può essere detto con dolcezza, e che le canzoni — quelle vere — non finiscono mai davvero.

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