1962: Quando l’Italia accese la luce con l’ENEL (e chi ci rimise furono i grandi industriali!)
Nel 1962 nasce l’ENEL, segnando la nazionalizzazione dell’energia elettrica in Italia. Scopri la storia e il clamoroso impatto che ebbe sui grandi imprenditori!

L’Italia cambia volto: nasce l’ENEL
Nel 1962, l’Italia fece un passo storico: la creazione dell’ENEL (Ente Nazionale per l'Energia Elettrica) segnò la nazionalizzazione dell’intero sistema elettrico del Paese. Un cambiamento epocale che mise fine al monopolio privato dell’energia e garantì finalmente elettricità a ogni angolo della nazione.
Perché la nazionalizzazione era così importante?
Fino agli anni ‘60, l’energia elettrica in Italia era gestita da decine di aziende private, spesso inefficienti e incapaci di garantire servizi uniformi in tutto il Paese. La nascita dell’ENEL permise di centralizzare la produzione e la distribuzione, garantendo elettricità anche alle zone rurali che fino ad allora ne erano prive.
Chi ci guadagnò (e chi ci rimise)
- Gli italiani beneficiarono di tariffe più accessibili e di una rete più stabile.
- Le industrie e i commercianti ebbero maggior accesso all’energia per sostenere lo sviluppo economico.
- Ma i grandi imprenditori privati del settore elettrico furono i grandi sconfitti: molte aziende vennero espropriate e assorbite nell’ENEL, suscitando polemiche e proteste!
L’energia arriva ovunque!
Uno degli obiettivi dell’ENEL era quello di portare l’elettricità in ogni angolo d’Italia, anche nei piccoli borghi e nelle zone più isolate. Grazie a questo piano, nel giro di pochi anni quasi il 100% della popolazione italiana aveva accesso alla corrente elettrica.
Una curiosità che forse non conosci
Sapevi che nel primo anno di vita dell’ENEL furono costruite oltre 20.000 km di nuove linee elettriche? 😱 Un record assoluto per l’epoca, che permise all’Italia di entrare definitivamente nell’era moderna!