Anni '70: arrivano le calcolatrici a scuola (e nessuno immagina cosa fecero i professori appena le videro!)
Negli anni '70 le calcolatrici elettroniche arrivano nelle scuole superiori italiane, cambiando per sempre il modo di studiare matematica. Ma la reazione dei docenti fu davvero inaspettata!

Un cambiamento silenzioso che rivoluzionò le aule italiane
Negli anni '70, un piccolo oggetto cominciò a cambiare radicalmente la vita degli studenti italiani: la calcolatrice elettronica. Fino a quel momento, per fare i conti si usavano fogli, righelli, logaritmi e tanto allenamento mentale. Ma con l'arrivo delle calcolatrici portatili, tutto cambiò.
Le prime a entrare in classe furono grosse, pesanti e alimentate a batterie, ma per gli studenti rappresentavano un salto nel futuro. Erano oggetti misteriosi e affascinanti, e chi ne possedeva una era guardato con ammirazione (e un pizzico d'invidia).
Studenti entusiasti, ma professori... diffidenti
Se da una parte gli studenti sognavano di dire addio ai calcoli a mano, dall'altra i professori non la presero bene. Molti temevano che l'uso della calcolatrice avrebbe indebolito le capacità logiche e mentali degli studenti. Alcuni arrivarono addirittura a proibirne l'uso in classe, considerandole strumenti di "pigrizia matematica".
Una rivoluzione inevitabile
Con il tempo, però, le calcolatrici si dimostrarono strumenti utili per velocizzare i calcoli, lasciando più tempo allo studio teorico e alla comprensione dei concetti. Col passare degli anni, divennero sempre più leggere, economiche e precise, e iniziarono a essere accettate anche durante alcune prove scritte.
La curiosità che pochi conoscono!
Sapevi che una delle prime calcolatrici utilizzate in una scuola italiana fu sequestrata da un professore che la scambiò per una radio? 😲 L'insegnante, sentendo dei "bip" emessi dal tasto ON, pensò si trattasse di un trucco per ascoltare musica durante le lezioni. Il caso finì perfino sul giornalino scolastico dell'epoca... oggi una vera chicca da collezione! 🔢🏛️