Quando Battiato scioccò l’Italia: l’album che nessuno era pronto ad ascoltare

Nel 1972 Franco Battiato pubblica "Pollution", un disco rivoluzionario che fonde musica elettronica, sperimentazione e provocazione. Ecco come ha cambiato tutto.

A cura di Paolo Privitera
20 luglio 2025 16:00
Quando Battiato scioccò l’Italia: l’album che nessuno era pronto ad ascoltare -
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Il 1972 e la rivoluzione musicale di Franco Battiato

Nel cuore degli anni '70, quando la musica italiana era dominata da melodie tradizionali e testi romantici, Franco Battiato decise di rompere ogni schema. Con l'uscita di "Pollution", il cantautore siciliano spalancò le porte a un universo sonoro completamente nuovo, fondendo musica elettronica, suoni d'avanguardia e riflessioni esistenziali.

Un album fuori dal tempo

"Pollution" non fu solo un disco, ma un vero e proprio esperimento culturale. Utilizzando sintetizzatori analogici, nastri manipolati e sequenze ipnotiche, Battiato creò un'opera che sfidava ogni convenzione musicale. I brani erano strutturati come flussi di coscienza, privi di ritornelli tradizionali, con testi criptici e suggestivi.

Il messaggio oltre la musica

L'album affrontava temi come l'alienazione, il rapporto uomo-natura e la critica alla società dei consumi. Era una visione anticipata di inquietudini che oggi ci appaiono incredibilmente attuali. La copertina stessa, che mostrava una fabbrica avvolta nella nebbia, era un manifesto visivo della distopia moderna.

Un’accoglienza inizialmente glaciale

All'uscita, "Pollution" disorientò pubblico e critica. Molti non compresero l’audacia del progetto, considerandolo troppo complesso o volutamente ermetico. Eppure, proprio questa rottura con il passato lo rese un punto di svolta nella musica italiana.

Una curiosità su "Pollution"

Pochi sanno che Battiato, per registrare alcune parti dell’album, utilizzò una tecnica pionieristica di looping analogico che consisteva nel far passare il nastro magnetico attraverso due registratori in contemporanea, creando effetti sonori mai uditi prima in Italia. Questa invenzione artigianale anticipava strumenti e tecniche che sarebbero diventati comuni solo decenni dopo, rendendo "Pollution" non solo un album musicale, ma un pezzo di storia tecnologica.

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