La vecchia maschera da mare: quell’oggetto strano che accompagnò le nostre estati

La maschera da mare in gomma degli anni ’60–’80: scomoda, pesante, indimenticabile. Un tuffo nei ricordi delle estati di un tempo.

16 dicembre 2025 13:35
La vecchia maschera da mare: quell’oggetto strano che accompagnò le nostre estati -
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Un oggetto semplice che profumava d’estate

Chi è cresciuto tra gli anni ’60, ’70, ’80 e in parte ’90 riconosce subito questo oggetto: la vecchia maschera da mare in gomma, rigida, ingombrante, con il cinturino elastico che tirava i capelli e il profumo tipico della plastica scaldato dal sole. Era un accessorio immancabile nelle borse da spiaggia, molto prima che arrivassero le moderne maschere in silicone.
L’idea era semplice: permettere ai bambini di guardare sott’acqua senza che l’acqua salata entrasse negli occhi. Peccato che, spesso, dopo pochi minuti il vetro si appannava e la maschera iniziava a stringere come una morsa… ma non importava: era il simbolo dell’avventura.

Le prime esplorazioni nel mare di casa

Indossarla era quasi un rito. Si tirava l’elastico, si sistemava la gomma intorno al viso e si faceva il tuffo. Bastavano pochi centimetri d’acqua per sentirsi piccoli esploratori, pronti a scoprire pesciolini, conchiglie e fondali che oggi appaiono semplici, ma che allora sembravano mondi lontanissimi.
Tra un’onda che la spostava e una boccata d’acqua inaspettata, la maschera diventava parte delle nostre estati: quelle fatte di braccioli, secchielli, granite al limone e giochi infiniti sulla battigia. Era un oggetto che non aveva bisogno di tecnologia: bastavano immaginazione e voglia di meravigliarsi.

Un ricordo che lega generazioni

Quella vecchia maschera da mare non era perfetta, eppure nessuno la dimentica. È un ricordo che appartiene a intere generazioni: bambini con la faccia rossa dal sole, spruzzi ovunque, papà che regolavano il cinturino, mamme che raccomandavano di non andare troppo al largo.
Era un piccolo pezzo di estate italiana, un oggetto che oggi sembra strano ma che allora rappresentava la libertà, il gioco, la scoperta. Guardarla adesso significa tornare a quei giorni in cui tutto era più semplice e il mare sembrava infinito.

Una curiosità reale che pochi ricordano

Molti non lo sanno, ma queste maschere – soprattutto quelle azzurre e blu come quella dell’immagine – erano realizzate in gomma naturale vulcanizzata, lo stesso materiale usato per certe attrezzature da lavoro. Questo le rendeva molto resistenti, ma anche più pesanti e rigide rispetto ai materiali moderni.
Inoltre, il vetro non era in plastica come oggi, ma in vero vetro temperato, motivo per cui pesavano di più e diventavano freddissime quando si immergevano. Un dettaglio che oggi fa sorridere, ma che spiega perché, spesso, si appannassero dopo pochi minuti di utilizzo.

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