L’affettatrice a manovella: lo strano oggetto che un tempo non mancava in cucina

L’affettatrice a manovella: un classico delle cucine anni ’50-’70. Un ricordo di famiglia tra pane, salumi e gesti che oggi sembrano lontani.

15 dicembre 2025 13:35
L’affettatrice a manovella: lo strano oggetto che un tempo non mancava in cucina -
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Quando il taglio era un’arte di famiglia

A guardarla oggi, questa affettatrice a manovella sembra un attrezzo uscito da un laboratorio d’epoca. Eppure, per chi è cresciuto negli anni ’50, ’60 e ’70, era una presenza familiare, spesso appoggiata su un ripiano della cucina o custodita in una credenza. Non esistevano modelli elettrici per tutti e il taglio delle fette avveniva con un gesto semplice ma preciso: una mano che girava la manovella e l’altra che spingeva il pane o il salame verso la lama.
Era un vero rituale domestico, soprattutto durante le merende dei bambini o la preparazione dei pranzi della domenica.

Il gusto delle cose semplici

Con questa affettatrice a manovella si preparavano fette tutte diverse, mai identiche, a volte un po’ storte, altre sottilissime. Ed era proprio questa imperfezione a renderle speciali. Il sapore del pane appena tagliato o della mortadella che scivolava morbida sulla lama aveva un gusto che oggi sembra irripetibile.
Nelle cucine di un tempo, gli elettrodomestici erano pochi e si faceva quasi tutto a mano: era un modo di vivere più lento, più concreto, fatto di gesti ripetuti e tramandati, che davano valore alle piccole cose.

Un ricordo che profuma di casa

Rivedere oggi questo oggetto significa tornare in un mondo fatto di tavole di legno, tovaglie a quadretti, salumi avvolti nella carta marrone e risate in cucina. Significa ricordare i nonni che preparavano la merenda girando la manovella con calma, mentre noi bambini aspettavamo con gli occhi pieni di curiosità.
È un simbolo di un’Italia familiare, autentica, fatta di tradizioni che si respiravano ogni giorno. Oggi queste affettatrici sono diventate oggetti vintage ricercatissimi, ma per chi le ha vissute davvero conservano un valore che va oltre il semplice design: sono memoria pura.

Una curiosità che pochi ricordano

Queste affettatrici manuali, prodotte da marchi come Berkel, Alexanderwerk o Tre Spade, erano pensate non solo per la casa, ma anche per piccoli negozi e pensioni dell’epoca. Molti modelli erano così robusti da durare anche più di 40 anni, grazie alla semplice meccanica interna che non richiedeva elettricità né manutenzioni complesse.
Inoltre, la manovella era volutamente lunga e pesante: serviva per dare slancio costante alla lama, rendendo il taglio più uniforme anche senza motore. Una soluzione ingegnosa che trasformava un oggetto semplice in uno strumento estremamente efficiente.

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